Carlo Sperduti
In
cui il termine “dramma” non è da intendersi come componimento destinato alla rappresentazione scenica ma come vicenda triste e dolorosa.
Il dramma di un
uomo che entra in un pub e si avvicina al bancone con l’intenzione di effettuare
la più banale delle ordinazioni. Il dramma di un uomo la cui parola si arresta
sulla prima lettera della qualità di birra desiderata, l’unica gradita. Lo
sbigottimento di un individuo al di là di un bancone che vede un cliente
impallidire, interrompersi e allontanarsi senza aggiungere altro. Gli
interrogativi di un individuo al di là di un bancone che vede un cliente
scegliere il tavolo più defilato, sedersi lentamente e assumere un’aria tanto
pensierosa quanto affranta quanto disperata quanto il dramma di un uomo che è
stato appena mollato da una donna chiamata Chiara. Il dramma di un palato che
si rispecchia nel dramma di un uomo che non può chiedere una birra chiara
perché il solo pronunciare quella parola andrebbe ad acuire una sofferenza già
troppo potente quanto inaccettabile quanto recente quanto il dramma di un uomo
a cui viene in mente un espediente per aggirare l’ostacolo. Lo sbigottimento di
un individuo al di là di un bancone che vede un cliente alzarsi di scatto dal
tavolo più defilato e dirigersi verso di lui con aria risoluta. Lo
sbigottimento di un individuo al di là di un bancone che vede un cliente
impallidire, interrompersi e allontanarsi senza aggiungere altro per la seconda
volta. Il dramma di un uomo che non può chiedere una bionda perché Chiara è
bionda e il solo pronunciare quella parola lo riporterebbe a pensare a Chiara e
ad acuire una sofferenza tanto già descritta quanto il dramma di un uomo che si
rende conto di essere fottuto comunque perché il solo non bere una birra chiara
lo fa pensare al motivo per cui non sta bevendo una birra bionda e quindi a
Chiara e il tutto va ad acuire un sofferenza tanto potente quanto recente che
tanto vale alzarsi di nuovo e ordinare una birra chiara, dal momento che i
risultati sono gli stessi.
Due
Il dramma di una
donna bionda chiamata Chiara che sia ben chiaro non ha niente a che vedere con
il dramma numero uno, ricambiata nel
sentimento amoroso da un uomo che tuttavia non vuole far coppia con lei. Il
dramma di una donna innamorata di un uomo che vive il dramma di aver sviluppato
un’intolleranza al luppolo che non gli permette di bere birra chiara, l’unica
gradita. Il dramma di una donna oppressa dal dramma di un uomo che non potrebbe
mai stare con una donna chiamata Chiara perché il solo pronunciare quel nome
andrebbe ad acuire una sofferenza già troppo potente quanto inaccettabile
quanto recente quanto i drammi numero uno
e due.
Foto di ole kristen johansen
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