venerdì 7 settembre 2012

Drammi al luppolo


Carlo Sperduti



In cui il termine “dramma” non è da intendersi come componimento destinato alla rappresentazione scenica ma come vicenda triste e dolorosa.

Uno

Il dramma di un uomo che entra in un pub e si avvicina al bancone con l’intenzione di effettuare la più banale delle ordinazioni. Il dramma di un uomo la cui parola si arresta sulla prima lettera della qualità di birra desiderata, l’unica gradita. Lo sbigottimento di un individuo al di là di un bancone che vede un cliente impallidire, interrompersi e allontanarsi senza aggiungere altro. Gli interrogativi di un individuo al di là di un bancone che vede un cliente scegliere il tavolo più defilato, sedersi lentamente e assumere un’aria tanto pensierosa quanto affranta quanto disperata quanto il dramma di un uomo che è stato appena mollato da una donna chiamata Chiara. Il dramma di un palato che si rispecchia nel dramma di un uomo che non può chiedere una birra chiara perché il solo pronunciare quella parola andrebbe ad acuire una sofferenza già troppo potente quanto inaccettabile quanto recente quanto il dramma di un uomo a cui viene in mente un espediente per aggirare l’ostacolo. Lo sbigottimento di un individuo al di là di un bancone che vede un cliente alzarsi di scatto dal tavolo più defilato e dirigersi verso di lui con aria risoluta. Lo sbigottimento di un individuo al di là di un bancone che vede un cliente impallidire, interrompersi e allontanarsi senza aggiungere altro per la seconda volta. Il dramma di un uomo che non può chiedere una bionda perché Chiara è bionda e il solo pronunciare quella parola lo riporterebbe a pensare a Chiara e ad acuire una sofferenza tanto già descritta quanto il dramma di un uomo che si rende conto di essere fottuto comunque perché il solo non bere una birra chiara lo fa pensare al motivo per cui non sta bevendo una birra bionda e quindi a Chiara e il tutto va ad acuire un sofferenza tanto potente quanto recente che tanto vale alzarsi di nuovo e ordinare una birra chiara, dal momento che i risultati sono gli stessi.

 Due

Il dramma di una donna bionda chiamata Chiara che sia ben chiaro non ha niente a che vedere con il dramma numero uno, ricambiata nel sentimento amoroso da un uomo che tuttavia non vuole far coppia con lei. Il dramma di una donna innamorata di un uomo che vive il dramma di aver sviluppato un’intolleranza al luppolo che non gli permette di bere birra chiara, l’unica gradita. Il dramma di una donna oppressa dal dramma di un uomo che non potrebbe mai stare con una donna chiamata Chiara perché il solo pronunciare quel nome andrebbe ad acuire una sofferenza già troppo potente quanto inaccettabile quanto recente quanto i drammi numero uno e due

Foto di ole kristen johansen

Nessun commento:

Posta un commento